Descrizione Progetto

Servizi: Sento la voce ma non capisco le parole

Agli esami medici e audiometrici devono essere associate indagini volte a misurare la comprensione delle parole. Un esempio per chiarire il concetto: se una persona raggiunge, con le protesi acustiche, la capacità di capire il 90% delle parole, a prima vista sembrerebbe un buon risultato: provate a cancellare una parola ogni dieci (o una lettera ogni dieci) da un testo scritto e vedrete che capire il 90% delle parole è troppo poco. Bisogna avvicinarsi il più possibile al 100%.

Invisibile

Gli apparecchi non si devono vedere, non tanto per una questione di estetica, quanto per un buon rapporto con gli altri: se qualcuno si accorge che portiamo un apparecchio acustico, pensa che il nostro difetto uditivo potrebbe non essere completamente risolto e preferisce parlare con persone che non hanno problemi di udito.

Prova

Prima di acquistare una protesi acustica bisogna provarla per capire cosa è in grado di darci e se la sapremo usare: una prova di durata variabile a seconda dei casi è sempre prevista. Durante il periodo di prova non sempre si riesce ad ottenere il miglior risultato possibile: prima di arrivare al volume di amplificazione necessario è bene attendere che l’organismo si abitui e che nessun fastidio compaia.

Adattamento e collaborazione fra Paziente e Audioprotesista.

Durante i primi sei mesi si programmano alcune sedute per adattare l’amplificazione di determinate frequenze in relazione ai progressi fatti e alla tolleranza dimostrata dall’utilizzatore. La collaborazione tra Paziente e Audioprotesista è fondamentale: il Paziente dice cosa vuole ottenere e l’Audioprotesista deve essere capace di ottenere dalla protesi acustica ciò che il Paziente desidera.

MUTUA

Un tempo, le parole “della mutua” erano usate per sottolineare la pochezza di un prodotto . Oggi il nostro Servizio Sanitario possiede ( e richiede) strumenti di eccellenza: se ieri le cliniche private possedevanio strumenti diagnostici più avanzati, oggi sono gli Ospedali pubblici a possedere costosissime e aggiornatissime apparecchiature che le cliniche private raramente hanno.
Disprezzare gli apparecchi acustici forniti attraverso il Servizio Sanitario (“apparecchi della mutua”) è indice di scarsa conoscenza dell’elettronica e sintomo di una sospetta tendenza a far pagare INUTILMENTE un sacco di soldi all’utente.
I requisiti previsti per gli apparecchi acustici forniti attraverso le ASL sono tali da far sentire bene, anzi benissimo, tutti.

SETTIMO: NON RUBARE

Quando si chiede un prezzo, il più delle volte ci si sente rispondere “Dipende…” o “”si parte da un minimo di…” e si capisce già che il cosiddetto minimo non andrà bene per noi. I prezzi che le ASL impongono ai fornitori sono di 650/750 Euro per ogni apparecchio (a seconda della potenza), IVA (4%) e adattamento compresi. Apparecchi dotati della tecnologia wireless (Bluethooth) possono arrivare al doppio del prezzo imposto dalla ASL: chi chiede di più NON RISPETTA IL SETTIMO COMANDAMENTO!