Un tempo, le parole “della mutua” erano usate per sottolineare la pochezza di un prodotto . Oggi il nostro Servizio Sanitario possiede ( e richiede) strumenti di eccellenza: se ieri le cliniche private possedevanio strumenti diagnostici più avanzati, oggi sono gli Ospedali pubblici a possedere costosissime e aggiornatissime apparecchiature che le cliniche private raramente hanno.
Disprezzare gli apparecchi acustici forniti attraverso il Servizio Sanitario (“apparecchi della mutua”) è indice di scarsa conoscenza dell’elettronica e sintomo di una sospetta tendenza a far pagare INUTILMENTE un sacco di soldi all’utente.
I requisiti previsti per gli apparecchi acustici forniti attraverso le ASL sono tali da far sentire bene, anzi benissimo, tutti.

Sentire bene è indispensabile per vivere bene: un udito in buona salute rende serena la comunicazione con le persone vicine.

Tutti i clienti che hanno diritto a usufruire delle agevolazioni del Servizio Sanitario Nazionale, infatti, hanno la possibilità di ottenere un apparecchio acustico analogico interamente finanziato dall’ASL. Come riporta il Nomenclatore tariffario, rientrano in questa categoria:

  • i minori, a prescindere dal grado di ipoacusia rilevato;
  • chi è ricoverato in strutture sanitarie accreditate, siano esse pubbliche o private;
  • gli invalidi accertati con una riduzione di 1/3 della capacità lavorativa;
  • gli invalidi del lavoro (fornitura e spesa a carico dell’INAIL);
  • gli invalidi civili per ipoacusia;
  • gli invalidi di guerra e di servizio.

Avvalendosi della formula della riconducibilità, inoltre, si possono scegliere apparecchi acustici non previsti dal Nomenclatore (per esempio endoauricolari) o esplicitamente esclusi, quali gli apparecchi acustici automatici, adattivi, programmabili e telecomandati, aggiungendo solo la differenza di prezzo.